
Nelle collezioni del Gabinetto dei Disegni al Castello Sforzesco è conservato un foglio di pergamena disegnato a penna e inchiostro sia sul recto sia sul verso, databile alla fine del primo decennio del Cinquecento, che la critica attribuisce concordemente alla mano di Amico Aspertini, eccentrico ed eclettico pittore italiano del Rinascimento, esponente di spicco della scuola bolognese, attivo nella prima metà del XVI secolo.
Questo straordinario manufatto, insieme ad altri tre fogli membranacei conservati sempre al Gabinetto dei Disegni, faceva parte con ogni probabilità di un libretto d’appunti ora smembrato, forse uno dei tanti con cui l’artista girava per il Nord Italia, schizzando tutto quello che colpiva la sua fantasia. A un certo punto del lungo percorso collezionistico i quattro fogli disegnati da Amico Aspertini entrarono a far parte di un vasto e composito corpus grafico raccolto presso la fabbriceria del santuario milanese di Santa Maria dei Miracoli presso San Celso, prima di essere acquistati nel 1924 dal Comune di Milano.
Ma che cosa è raffigurato sui due lati del foglio in mostra? Il prototipo pittorico della scena raffigurata sul verso è stato individuato in un particolare del Viaggio dei Magi affrescato da Giovanni da Modena nella cappella Bolognini all’interno della basilica di San Petronio a Bologna, che Amico Aspertini riproduce con libertà.
Più incerta l’interpretazione dell’immagine sul recto, in cui la critica propende per riconoscere una scena di Presentazione del calice, un dettaglio da interpretare nel più ampio contesto di una possibile Adorazione dei Magi. Non si è riusciti finora a individuare uno specifico antecedente pittorico conservato fino a noi. Sembra tuttavia assodato che, verso la fine del primo decennio del Cinquecento, modelli grafici derivati da Pisanello (a loro volta desunti da modelli pittorici) costituissero occasioni di esercizio e fonti di ispirazione per Amico Aspertini. Da una di queste composizioni e invenzioni circolanti in ambito pisanelliano derivò forse anche il disegno esposto in mostra.