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SM 9,89 r.
Oggetto
disegno
Autori
Sardini, Giacomo
[Info autore]
Titolo
[Studio con le finestre del piano nobile e l'imbasamento della Villa Sardini a Pieve Santo Stefano]
Datazione
1775 (documentazione)
Materia e tecnica
carta, grafite, penna e inchiostro, matita rossa
Misure
mm 145 x 134
Notizie storico-critiche
Dopo aver ricevuto da Carlo Bianconi progetti piuttosto definiti per la facciata della propria villa a Pieve Santo Stefano (Milano, Collezione Sardini Martinelli inv. 9,54 e 9,55), il marchese Sardini riconsiderò la proposta fissando su carta il personale punto di vista per le finestre. Il disegno in esame è uno dei fogli che il marchese ha elaborato in questa fase; la finestra tracciata per il piano nobile è una semplificazione delle proposte dei disegni di Bianconi (9,54, pubblicato in Dallaj, 2005, e 9,55 variante A), mentre per i sotterranei il committente ribadisce la preferenza per la forma semicircolare con rivestimento a bugnato manifestata in una precedente tavola (Milano Collezione Sardini Martinelli inv. 9,126). Idee simili a quelle espresse in questo disegno furono descritte o rese visibili a Bianconi attraverso l'invio di schizzi e lettere tra il 28 aprile e il 6 giugno 1775 (Archivio di Stato di Lucca, Archivio Sardini =AS, cart. 141, nn. 84, 85) (Milano, Collezione Sardini Martinelli inv. 9,87v). Nell'ultima missiva Bianconi appare contrariato, per non dire esasperato, dal caparbio intento di Sardini di rivestire a bugnato le aperture dei sotterranei, e replica: "Sono sempre persuaso che le finestre suddette che restano la base di tutta l'opera - ridotta a semplice dado - non debbano avere nessun ornamento o contorno, quando non si facesse loro girare attorno una fascia semplicissima uguale per ogni parte sbalzando un'oncia dalla larghezza degli stipiti superiori. Ma niente più in maniera alcuna. Torno però a ripetere che possono stare bene ancora senza fascia alcuna , e senza alcuna altra cosa. E la ragione si è che fissato l'imbasamento a foggia di dado, qualunque menoma cosa che abbia aria d'ornato riesce inopportuna e disdicevole. Non mancano però esempi contrari come non mancano esempi di qualunque stramberia". Come chiarisce l'iscrizione sul disegno in esame, il committente cercava il modo di utilizzare dei conci senza fasciare di pietra l'intero zoccolo. Da una lettera precedente sappiamo infatti che Sardini disponeva di pietre che non si adattavano a grandi estensioni (AS, cart. 141, n. 77). Anche l'idea, schizzata a matita rossa, di colonnina terminale con cui sottolineare gli angoli del basamento può ricondursi al desiderio di Sardini di impiegare pietre disponibili; pietre che alla fine serviranno per fasciare a bugnato gli angoli dei prospetti. Nella costruzione definitiva della facciata non furono inserite aperture per i sotterranei, illuminati solo attraverso i prospetti laterali come si desume dall'iconografia storica dell'edificio (Sabatini, p. 60).
Bibliografia
P. Bertoncini Sabatini, P. Betti,
Giacomo Sardini 1750-1811
, Lucca 2019, p. 84 nota 43, p. 85 fig. 62
→
Scheda descrittiva completa in
[SBN_Nazionale]
Acquisizione
Libreria Antiquaria Hoepli (acquisto, 1941)
Collocazione
Comune di Milano
Gabinetto dei Disegni
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