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SM 9,67
OggettodisegnoAutoriSardini, Giacomo [Info autore]Titolo[Sezioni longitudinali con diverse ipotesi per il salone del piano nobile nella Villa Sardini a Pieve Santo Stefano]Datazione1777 ca. - 1779 ca. (contesto)Materia e tecnicacarta, grafite, penna e inchiostro, pennello e inchiostro, acquerellatura, acquerelloMisuremm 373 x 645
Notizie storico-criticheDopo una lunga serie di contatti con Carlo Bianconi, interpellato per mettere a punto le idee per la villa a Pieve Santo Stefano del marchese Giacomo Sardini, quest'ultimo, dilettante di architettura, giunse a definire l'assetto decorativo della sala principale, tracciandone il disegno di presentazione che è l'elaborazione di precedenti grafici (Milano, Collezione Sardini Martinelli inv. 9,90 e 9,81). La sala a doppio volume, circondata da ringhiera, è orgogliosamente descritta dal committente come propria creazione: "a questa sala corre intorno sul livello del secondo piano un poggiuolo a ringhiera di ferro compartita secondo l'ordine generale di riquadri e sostenuta da modiglioni (...) questa sala che insieme col salotto annesso fu da me interamente disegnata e diretta nella architettura ha per cornicione la cornice architravata che ricorre dentro il portico del Panteon, e le porte degli appartamenti sono come quelle del tempietto della Sibilla tiburtina tutto nelle precise misure ed alcune invenzioni di ringhiera tanto ivi che nelle scale, ed altre particolarità mi dettero di che studiare per produrre qualche cosa di utile con aria di novità" (Archivio di Stato di Lucca, Archivio Sardini =AS, n. 128, Memorie ... M. Teresa Sardini, c. 18). Sulle pareti non appare traccia di ornato se non quello squisitamente architettonico che profila cornici e cornicione; i suggerimenti di Bianconi, che puntavano sull'inserimento di decorazioni figurative pittoriche o a bassorilievo (Milano, 9,96 e 9,84), sono stati circoscritti. Dalla descrizione della sala riportata nelle Memorie citate sembra vi dovessero essere profusi "stucchi a diversi riquadri di bugne con risalti di fasce e di cornici adattandole in questo modo alle pitture di grottesche sul gusto che dicesi di Raffaello"; in un'altra versione delle Memorie Sardini la ricorda ornata "di riquadri di stucco, e di grottesche interamente simili alla maniera di quelle della villa Adriana collocando in diversi luoghi distinti molti cammei all'antica rappresentanti la gerarchia di tutti i Numi che presiedono la campagna" (AS, n. 128, Memorie della famiglia Sardini n. 1, fasc. 15, frammento). Nel disegno si notano le pareti con suddivisioni funzionali ad ospitare dipinti in possesso del marchese e la nicchia predisposta per una scultura. La villa fu demolita intorno al 1930.
BibliografiaBertoncini Sabatini P., L'Architettura. Le fabbriche, in Giacomo Sardini 1750-1811, a cura di Bertoncini Sabatini P., P. Betti, Lucca 2019, pp. 89, 94 nota 60, p. 89 fig. 73
AcquisizioneLibreria Antiquaria Hoepli (acquisto, 1941)
CollocazioneComune di MilanoGabinetto dei Disegni
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Ideazione concept Graficheincomune:
Benedetta Gallizia di Vergano, Michele Stolfa
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Realizzazione informatica:
TAI S.a.s. di Marino Delfino e Paolo Ongaro