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SM 9,26
OggettodisegnoAutoreSardini, Giacomo [Info autore]Titolo[Ipotesi progettuale per la pianta della Villa Sardini a Pieve Santo Stefano]Datazione1773 (analisi storica)Materia e tecnicacarta, grafite, penna e inchiostroMisuremm 278 x 432
Notizie storico-criticheIl marchese Giacomo Sardini, erudito e dilettante di architettura, nella ricerca di idee per la ristrutturazione della propria villa aveva sollecitato disegni agli artefici con i quali era in contatto (vedi Milano, Collezione Sardini Martinelli, inv. 9,76; 9,31) ed anche curato in prima persona la stesura di alcune ipotesi. Il presente disegno, attribuibile a Sardini per confronto con altre sue tavole architettoniche, è apparentato con uno studio per prospetto (Milano, Collezione Sardini Martinelli inv. 9,28) che, tracciato su carta dello stesso tipo e con il medesimo inchiostro, tenta di risolvere un analogo problema: quello del raccordo di un salone centrale ottagonale entro un corpo di fabbrica quadrangolare. Il disegno in esame non è in scala ma il suo perimetro ricalca quello del progetto di ristrutturazione più antico, che si presume risalente allo zio di Sardini (Milano, Collezione Sardini Martinelli inv. 7,13; pubblicato in Sabatini, 1993, p. 63), pur senza tener conto delle aperture in esso delineate. Lo sviluppo rettangolare è tripartito in modo da inquadrare ed accentuare il salone centrale che si manifesta come semplificazione dell'idea suggerita dal capomastro Michelangelo Lippi per la villa di Pieve Santo Stefano (Milano, Collezione Sardini Martinelli, inv. 9,76); infatti, nel disegno di Sardini, le visuali verso l'esterno prediligono solo gli assi ortogonali. Intorno al salone centrale si dispongono, in simmetria, gli ambienti laterali e così pure i vani di servizio, tra loro raccordati, secondo uno schema codificato dal Cinquecento. I sistemi di risalita sono inglobati all'interno dell'edificio e così pure la scala a due rampe collocata in uno dei due vani rettangolari che affiancano il vestibolo d'ingresso.
La ristrutturazione definitiva seguì forme del tutto diverse da quelle delineate in questa tavola. La villa fu demolita intorno al 1930.

BibliografiaBertoncini Sabatini P., L'Architettura. Le fabbriche, in Giacomo Sardini 1750-1811, a cura di Bertoncini Sabatini P., P. Betti, Lucca 2019, p. 81 nota 31, p. 83, p. 82 fig. 57
AcquisizioneLibreria Antiquaria Hoepli (acquisto, 1941)
CollocazioneComune di MilanoGabinetto dei Disegni
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Benedetta Gallizia di Vergano, Michele Stolfa
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Realizzazione informatica:
TAI S.a.s. di Marino Delfino e Paolo Ongaro