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SM 6,70
OggettodisegnoAutorecerchia di Montano, Giovanni Battista [Info autore]Titolo[Prospetto di chiesa]Datazione1579 post - 1620 ante (analisi stilistica)Materia e tecnicacarta, grafite, penna e inchiostro, acquerellaturaMisuremm 249 x 203
Notizie storico-criticheNell'"Indice de due Tomi d'Intagli Tempietti ed altro", relativo ai tomi V e VI e compilato dal collezionista Giacomo Sardini, il disegno viene iscritto nel paragrafo "Chiese e loro parti" con la definizione "146 altra Facciata".
La facciata di chiesa illustrata sul foglio in esame non sembra appartenere allo stile di Giovanni Battista Montano. La composizione presenta cinque campate a livello inferiore, individuate da colonne corinzie sollevate su una zoccolatura di base, su cui è impostato il pavimento della chiesa. L'accesso situato nella campata centrale è raggiungibile attraverso una gradinata sporgente oltre la zoccolatura per le prime due alzate e compresa tra le colonne centrali per le tre successive. La zoccolatura che comprende le tre campate centrali è avanzata rispetto ai tratti laterali e si potrebbe ipotizzare la presenza di un pronao, anche se le ombreggiature poco evidenti del disegno non consentono di stabilire la profondità dei piani. Le campate laterali all'accesso, più strette, presentano la stessa ornamentazione di quelle più ampie esterne, ossia una riquadratura di base sormontata da una nicchia semicircolare con statua, sopra la quale è posta una cornice con cartiglio centrale dai bordi sagomati. Questi elementi sono racchiusi da un contorno con imposte sottolineate da cornici.
Il portone centrale è invece affiancato da lesene riquadrate e sormontato da un pannello decorato con un busto circondato da una corona d'alloro. La fascia che corre superiormente tra i capitelli è ornata da ghirlande e fiore superiore. Un'alta trabeazione con una cornice aggettante sostenuta da mensoline portate da una cornicetta a dentelli o ovoli, completa il primo livello inferiore.
Sopra la cornice è impostata la fascia articolata da appoggi e riquadrature incassate che funge da basamento per la composizione del secondo livello. Tale fascia è interrotta centralmente da un frontone curvilineo, che riprende il motivo della cornice sottostante, nella cui lunetta centrale è posta una testina di cherubino. La parte superiore della chiesa si sviluppa in tre campiture pure individuate da colonne corinzie ma di minori dimensioni rispetto alle sottostanti corrispondenti.
Le campiture laterali riprendono il motivo sottostante, semplificato, con riquadratura sormontata da nicchia semicircolare con statua e cornice con cartiglio centrale dai bordi sagomati. In questo caso la parte superiore della nicchia è ornata da una conchiglia. Nella parte centrale è una grande apertura o campitura circondata da una doppia cornice sagomata. Tra i capitelli si ripete il motivo a ghirlande, mentre la trabeazione superiore sostiene il frontone triangolare terminale, tripartito e con al centro lo stemma gentilizio della famiglia Orsini sostenuto da angeli inginocchiati, concluso da una croce trilobata al centro e due urne fumanti laterali. La struttura è raccordata al piano inferiore da due volute laterali cuspidate affiancate da due statue oranti.
Lo stemma Orsini è caricato nella campitura superiore da una rosa e diviso dalla parte inferiore, bandata diagonalmente, da una fascia con un'anguilla.
La rosa, che nella facciata della chiesa è riproposta anche nella fascia decorativa tra i capitelli delle colonne inferiori, ricorda la bolla di papa Leone IX con la quale si ordinava di benedire ogni anno una rosa d'oro da donare al primo barone di casa Orsini. L'anguilla è in ricordo dell'antica signoria di Anguillara nei pressi di Bracciano.
Lo stemma qui raffigurato è sovrastato da una corona, forse ducale.
Gli elementi non sono sufficienti a identificare l'edificio, né l'autore. Si possono tuttavia segnalare delle analogie con motivi usuali nelle architetture di Francesco Maria Richino (che nei primissimi anni del '600 fu a Roma inviatovi dal Cardinale Federico Borromeo per un periodo di studi e forse entrò in contatto con Montano), come l'inserimento di testine di cherubino all'interno di frontoni, o le nicchie superiori con conchiglia sullo sfondo di una statua, o l'uso di ghirlande nelle fasce tra i capitelli, o le volute superiori cuspidate affiancate da statue. Altri confronti possono essere fatti con le architetture dei Longhi o di Carlo Maderno (S. Giacomo degli Incurabili e S. Susanna in Roma).
Sul verso del foglio è presente uno schizzo a grafite non identificabile.

BibliografiaV. Pracchi, La Raccolta Martinelli al Castello Sforzesco di Milano (seconda parte), "Il Disegno di Architettura", n. 4, 1991, p. 19 n. 70 Scheda descrittiva completa in [SBN_Nazionale]
AcquisizioneLibreria Antiquaria Hoepli (acquisto, 1941)
CollocazioneComune di MilanoGabinetto dei Disegni
AvvertenzePer richiedere immagini digitali relative al patrimonio del Gabinetto dei Disegni del Castello Sforzesco è possibile inviare una richiesta a: c.gabinettodisegni@comune.milano.it richiedendo l'apposito modulo da compilare.
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Ideazione concept Graficheincomune:
Benedetta Gallizia di Vergano, Michele Stolfa
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Realizzazione informatica:
TAI S.a.s. di Marino Delfino e Paolo Ongaro