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SM 6,61b
Oggetto
disegno
Autore
scuola di
Montano, Giovanni Battista
[Info autore]
Titolo
[Pianta e prospetto di ciborio]
Datazione
1597 post - 1651 ante (bibliografia)
Materia e tecnica
carta, grafite, penna e inchiostro, acquerellatura
Misure
mm 219 x 121
Notizie storico-critiche
Nell'"Indice de due Tomi d'Intagli Tempietti ed altro", relativo ai tomi V e VI e compilato dal collezionista Giacomo Sardini, il disegno viene iscritto nel paragrafo "altari diversi" con la definizione "141 a 3 colonne e 2 ordini ...".
Il disegno fa parte di una serie di studi per cibori, che hanno basamento simile, ma variano negli elementi compositivi della parte superiore (Milano, Collezione Sardini Martinelli invv. 6,46 R e 6,72 R). La relazione del disegno è più stretta con quello di cui all'inv. 6,46 R.
La raffigurazione è presentata in pianta e in prospetto, quest'ultimo inserito in una marginatura. Il basamento è costituito da una parte centrale dal frontale riquadrato, con un rialzo gradonato (piedistallo) soprastante, affiancata da due elementi che in pianta assumono la forma di T, su cui poggiano tre colonne.
La composizione, esaminata in alzato, rivela un doppio sistema gerarchizzato: le due colonne esterne, più alte e massicce, che sostengono due tratti di trabeazione con cornici aggettanti su cui poggiano putti alati (in piedi a sinistra e seduto a destra), inquadrano il sistema architettonico centrale costituito da una sorta di baldacchino sorretto da quattro colonne minori sulla cui trabeazione a cornice aggettante è impostato frontalmente un elemento ad arco a tutto sesto con ghiera, decorato con una testa di cherubino in corrispondenza della chiave di volta e due mensole a doppia voluta sulle lesene laterali. Il frontone curvilineo conclusivo è spezzato alla base e interrotto lungo il lato curvo per inquadrare ed esaltare il putto alato centrale seduto su piedistallo.
Il disegno, che non è menzionato da L. Fairbairn (Italian Renaissance Drawings from the collection of Sir John Soane's Museum, 1998), è attribuito a Giovanni Battista Montano da V. Pracchi su segnalazione di A. Bedon (Pracchi, 1991 p. 19), mentre Laura Marcucci sostiene che l'esecutore è un allievo di Montano, forse Soria o Venturi. La Marcucci rileva similitudini con gli altari di S. Giuseppe dei Falegnami (la chiesa fu progettata da Montano su incarico del 1597), della chiesa della Trinità dei Pellegrini (primo sul lato destro) e il ciborio per l'altare maggiore di S. Crisogono a Roma, dove compare la medesima soluzione di figurazioni introdotte tra la trabeazione e i capitelli delle colonne sorreggenti le arcate della cupoletta (Marcucci, 2008 p. 43).
Bibliografia
V. Pracchi,
La Raccolta Martinelli al Castello Sforzesco di Milano (seconda parte)
, "Il Disegno di Architettura", n. 4, 1991, p. 19 n. 61 2
→
Scheda descrittiva completa in
[SBN_Nazionale]
L. Marcucci,
Progetto romano ed esecuzione napoletana. Ipotesi su Giovan Battista Montano e sul coro ligneo del Capitolo lateranense, con appendice documentaria di F. Bilancia
, "Palladio. Rivista di storia dell'architettura e restauro", 41, Roma 2008, pp. 42-43, fig. 21 b
→
Scheda descrittiva completa in
[SBN_Nazionale]
Acquisizione
Libreria Antiquaria Hoepli (acquisto, 1941)
Collocazione
Comune di Milano
Gabinetto dei Disegni
Avvertenze
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[LombardiaBeniCulturali - SIRBeC]
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[SBN Polo Regionale Lombardia]
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[ManusOnLine]
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-
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