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SM 6,51b
OggettodisegnoAutorebottega di Montano, Giovanni Battista [Info autore]Titolo[Prospetto di stipo]Datazione1583 post - 1621 ante (bibliografia)Materia e tecnicacarta, grafite, penna e inchiostro, acquerellaturaMisuremm 215 x 118
Notizie storico-criticheNell'"Indice de due Tomi d'Intagli Tempietti ed altro", relativo ai tomi V e VI e compilato dal collezionista Giacomo Sardini, il disegno insieme ad altro foglio contiguo e ad altro già incollato sul lato opposto del medesimo supporto di legatura, viene iscritto nel paragrafo "Banchi" con la definizione "136 in tre maniere".
Il foglio in esame presenta il disegno di un arredo la cui configurazione è caratterizzata, come in molte opere di Giovanni Battista Montano, da una composizione di elementi architettonici.
Il disegno risulta collegato con il precedente (Milano, Collezione Sardini Martinelli inv. 6,51a), di cui sembra costituire una variante più elaborata.
Non è certo a cosa servisse questo arredo, che sembrerebbe una teca o uno scrigno, impostato su due livelli. In quello inferiore si trova lo sportello dotato di cerniere e di toppa per la chiave, decorato da cornici rettangolari concentriche e da uno stemma gentilizio nel pannello centrale. Lo sportello è inquadrato da due erme in forma di angeli con ali ripiegate e corpo sviluppato con un elemento vegetale terminante in una voluta schiacciata che costituisce la base di appoggio. Le due erme reggono attraverso i piedritti della fascia intermedia riquadrata al centro, le colonnine ioniche scanalate del livello superiore.
Queste sostengono una sorta di trabeazione con cornice sagomata sporgente e due volute contrapposte, sulla cui sommità si stagliano due gigli francesi su piedistallo. Un terzo giglio è posto sul frontone curvilineo sostenuto da un basamento riquadrato che si eleva tra le due volute.
Nella campitura tra le colonnine, in corrispondenza dello sportello inferiore, si trovano due pannelli incorniciati, che sembrerebbero sportelli, ma privi di sistemi di apertura.
La soluzione architettonica e decorativa sembra essere invenzione di Montano; non si ha invece certezza sull'esecutore del disegno, che potrebbe anche essere un lavorante della sua bottega.
Il disegno è attribuito a Montano da V. Pracchi su segnalazione di A. Bedon (Pracchi, 1991 p. 19) e indicato da L. Fairbairn (Fairbairn, 1998 vol. II, Appendix 8, p. 771).
I tre gigli francesi, oltre che nel precedente disegno inv. 6,51a, sono presenti all'interno di stemmi in altri disegni della Collezione ( Milano, Collezione Sardini Martinelli invv. 5,22 e 5,34). Si potrebbe ipotizzare un nesso con la casata di Enrico IV sposo di Maria de' Medici ai tempi di Clemente VIII, che inviò il nipote Pietro Aldobrandini in Francia a benedire gli sposi.

BibliografiaV. Pracchi, La Raccolta Martinelli al Castello Sforzesco di Milano (seconda parte), "Il Disegno di Architettura", n. 4, 1991, p. 19 n. 51 2 Scheda descrittiva completa in [SBN_Nazionale]L. Fairbairn, Italian Renaissance Drawings from the collection of Sir John Soane's Museum, London 1998, v. II-2 Append. 8 p. 771 Scheda descrittiva completa in [SBN_Nazionale]
AcquisizioneLibreria Antiquaria Hoepli (acquisto, 1941)
CollocazioneComune di MilanoGabinetto dei Disegni
AvvertenzePer richiedere immagini digitali relative al patrimonio del Gabinetto dei Disegni del Castello Sforzesco è possibile inviare una richiesta a: c.gabinettodisegni@comune.milano.it richiedendo l'apposito modulo da compilare.
Nella richiesta dovrà essere precisato se tali immagini necessitano a scopo di studio oppure siano destinate alla pubblicazione. In caso di pubblicazione le immagini potrebbero essere soggette al pagamento dei diritti di riproduzione secondo quanto stabilito dalla Deliberazione di G.C. n. 3175/2002.
Alcune opere potrebbero essere inoltre tutelate dal diritto d'autore (legge 22 aprile 1941, n. 633 e integrazioni). L'utilizzo di immagini riproducenti opere di artisti viventi o morti da meno di 70 anni, quindi non ancora di Pubblico Dominio, esige l'autorizzazione dell'avente diritto o della SIAE, sezione OLAF, se quest'ultima lo rappresenta.
Ideazione concept Graficheincomune:
Benedetta Gallizia di Vergano, Michele Stolfa
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Realizzazione informatica:
TAI S.a.s. di Marino Delfino e Paolo Ongaro