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SM 5,119
Oggetto
disegno
Ambito culturale
ambito centro-italiano
Titolo
[Veduta prospettica di arco trionfale]
Datazione
1575 post - 1624 ante (analisi stilistica)
Materia e tecnica
carta, bistro a penna, penna e inchiostro, grafite, acquerellatura
Misure
mm 405 x 319
Notizie storico-critiche
Nell'"Indice de due Tomi d'Intagli Tempietti ed altro", relativo ai tomi V e VI e compilato dal collezionista Giacomo Sardini, il disegno viene iscritto nel paragrafo "Portoni" con la definizione "104 come sopra a pilastri" [si legga: ad uso d'ingresso in città a pilastri].
Il disegno in esame è la rappresentazione prospettica di un arco trionfale. L'arco centrale, voltato a botte, è impostato su una cornice aggettante che rigira intorno al corpo inferiore del monumento a 2/3 della sua altezza, tagliata in facciata da due coppie di lesene scanalate a tutt'altezza, impostate su basamenti riquadrati dalle zoccolature sagomate e raccordate da un piedritto al livello superiore.
L'arco centrale è rilevato in facciata da una ghiera di cornici interrotta al centro da un cartiglio che rigira sul bordo del livello superiore e prosegue lungo la volta a botte con una fascia centrale. Tra le lesene sotto la cornice si trovano due nicchie o riquadrature semicircolari, mentre sopra la cornice sono accennati due ovali.
Questo primo corpo è sovrastato da un blocco rettangolare suddiviso in tre campiture, con riquadrature incassate centrali, che rispettano le spaziature delle sottostanti, in quanto individuate da lesene coincidenti alle precedenti, decorate in questo caso da tre quadrati sovrapposti con superficie prismatica. Sopra questo blocco corre una trabeazione articolata dai piedritti sporgenti impostati sulle lesene sottostanti, la cui cornice superiore sagomata e sporgente sorregge gli elementi decorativi conclusivi della composizione.
In corrispondenza delle lesene più esterne si trovano due piedritti riquadrati, forse dei piedistalli per sostenere un ulteriore elemento decorativo; a questi sono affiancate su ciascun lato delle volute schiacciate contrapposte, che sostengono con il ricciolo superiore allungato e tramite due elementi sagomati curvilinei di raccordo, un corpo rettangolare che si innalza al centro in corrispondenza dell'arco. Questo elemento, costituito da una campitura centrale per iscrizione o decorazione, posta tra due piedritti laterali riquadrati che sostengono una trabeazione con cornice aggettante, è parzialmente nascosto ai lati da un frontone spezzato a volute che si imposta sulla cornice sottostante in corrispondenza delle lesene interne laterali all'arco.
Non è stato possibile identificare l'autore del disegno, anche se lo stile sembra associabile a quello di alcuni disegni interni alla collezione (Milano, Collezione Sardini Martinelli invv. 5,93 e 5,123). Potrebbe trattarsi di uno studio per uno dei numerosi apparati effimeri che venivano allestiti in Roma a cavallo tra il XVI e il XVII secolo, in occasione dell'insediamento di un pontefice o dell'ingresso di un personaggio.
Bibliografia
V. Pracchi,
La Raccolta Martinelli al Castello Sforzesco di Milano (seconda parte)
, "Il Disegno di Architettura", n. 4, 1991, p. 15 n. 119
→
Scheda descrittiva completa in
[SBN_Nazionale]
Acquisizione
Libreria Antiquaria Hoepli (acquisto, 1941)
Collocazione
Comune di Milano
Gabinetto dei Disegni
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