Lista
Lista
Lista
Lista
  • Bacheca dei siti suggeriti:
  • [Treccani]
  • [Wikipedia]
  • [GabinettoDisegniEStampeUffizi]
  • [BritishMuseum]
  • [Louvre]
  • [Prado]
  • [MetropolitanMuseum]
  • [VictoriaAlbertMuseum]
  • [Albertina]
  • [BibliotecaMediceaLaurenziana]
  • [BibliotecaApostolicaVaticana]
  • [InternetCulturale]
  • [KIT]
  • [SBNRL]
  • [SBNIT]
  • [Azalai]
  • [Incunabula]
  • [Edit16]
  • [Catalogo Italiano dei Periodici]
  • [ManusOnLine]
  • [Calcografica]
  • [ACRI]
  • [Gallica]
  • [Iconclass]
  • [Emporium]
  • [LombardiaBeniCulturali]
Risultati 1-1 su 1
SM 4,82
OggettodisegnoAutoreZucchi, Jacopo [Info autore]Titolo[Decorazione di una parete della galleria di Villa Medici a Roma]Datazione1584 ca. - 1587 ca. (bibliografia)Materia e tecnicacarta, grafite, penna e inchiostro, acquerellaturaMisuremm 300 x 245Committentede' Medici, Ferdinando cardinale
Notizie storico-criticheNell'"Indice" del tomo nel quale il marchese Giacomo Sardini lo aveva rilegato, il disegno viene definito: "Porta ornata".
Il disegno in esame si affianca ad alcuni fogli di Jacopo Zucchi conservati a Londra, in parte al Royal Institute of British Architects e in parte al Victoria and Albert Museum.
Nei fogli, ove come suo costume l'artista dimostra "una comprensione completa degli spazi e della decorazione ad essi destinata" (M. G. Aurigemma, Un corpus perduto?: sui disegni di Jacopo Zucchi, "Studiolo" 5 2007, p. 125), è delineato il progetto di affreschi e stucchi per la galleria edificata nel lato orientale della Villa Medici a Roma su commissione di Ferdinando de' Medici, desideroso di creare spazio per la collezione di antichità in continuo incremento. La proposta di datazione tra il 1584 e il 1587 tiene infatti conto della data di arrivo della collezione Capranica - Della Valle e del momento di attività di Zucchi e del suo atelier per la decorazione del piano nobile della villa (La Villa Médicis. Académie de France à Rome, Rome 1989, I, p. 192).
Le decorazioni della galleria non furono però eseguite ed il progetto, che prevedeva la presenza di nicchie con statue raffiguranti divinità mitologiche e di oculi ospitanti busti di imperatori romani, non ebbe alcuna influenza sulla effettiva disposizione delle sculture (E. Pillsbury, Drawings by Jacopo Zucchi, "Master Drawings" 12 1974, pp. 20-22; Villa Medici: il sogno di un cardinale: collezioni e artisti di Ferdinando de' Medici, a c. di M. Hochmann, Roma 1999, pp. 278-281).
Nel 1699 ca. Carlo Fontana ebbe il compito di stilare per la corte medicea una relazione sulla capacità di alloggiamento della villa e dal documento si evince l'assenza di decorazioni nella galleria (La Villa Médicis, cit., pp. 162-165).
I fogli finora pubblicati riguardano solo le pareti lunghe e si ritiene che siano andati dispersi i cinque in grado di restituire nella sua interezza l'estensione della parete settentrionale.
Il disegno in esame invece, di cui non era nota l'esistenza, documenta uno dei lati corti dell'ambiente e comprende anche la lunetta che asseconda la curvatura della volta a botte. E' raffigurata una porta sormontata da una nicchia circolare, tra putti, con un busto (di imperatore ?); l'apertura è inquadrata da paraste ioniche in accordo con l'ordine adottato sulle altre pareti. Ai lati della porta, tra le paraste e le semiparaste terminali, si osservano rappresentazioni simmetriche di Artemide Efesia; sopra la trabeazione, entro la lunetta, una grande targa mistilinea è affiancata da ignudi di impronta michelangiolesca, seduti in contrapposto con stemmi gentilizi, uno mediceo, l'altro non dettagliato.
Il rilievo planimetrico di Fontana chiarisce che nelle pareti corte, a differenza di quelle lunghe, non erano previste nicchie; e queste infatti non sono delineate neppure nel disegno in esame. Il modesto aggetto delle figure ai lati della porta farebbe pensare a rilievi in stucco piuttosto che a sculture a tutto tondo. Il soggetto di tale ornamentazione, raffigurando la dea della "Natura generante" celebrata da Pirro Ligorio nel suo Libro dell'antichità, sembra indicare che la parete in questione possa essere quella orientata verso il giardino.
Non sappiamo se il disegno sia stato raccolto dal marchese Giacomo Sardini o da Domenico Martinelli; tuttavia i legami professionali tra quest'ultimo e Fontana potrebbero corroborare la seconda ipotesi. Un ulteriore indizio in questo senso è offerto dalla carta sulla quale il disegno era originariamente incollato prima dello smontaggio della legatura. La sua filigrana è infatti della tipologia "santo in ginocchio", analoga a quella rilevata su fogli di legatura che sostenevano alcuni disegni posseduti da Martinelli, in particolare quelli del nucleo "montaniano" della collezione in esame.

BibliografiaV. Pracchi, La Raccolta Martinelli al Castello Sforzesco di Milano (prima parte), "Il disegno di architettura", n. 3, 1991, p. 22 n. 86 Scheda descrittiva completa in [SBN_Nazionale]S. Amadio, Allestire una parete: disegni per la decorazione ad affresco nei palazzi romani, "Bollettino d'arte (volume speciale: Palazzi del Cinquecento a Roma)", 2016, p. 61, p. 66 nota 34, fig. 10 a p. 63 Scheda descrittiva completa in [SBN_Nazionale]
AcquisizioneLibreria Antiquaria Hoepli (acquisto, 1941)
CollocazioneComune di MilanoGabinetto dei Disegni
AvvertenzePer richiedere immagini digitali relative al patrimonio del Gabinetto dei Disegni del Castello Sforzesco è possibile inviare una richiesta a: c.gabinettodisegni@comune.milano.it richiedendo l'apposito modulo da compilare.
Nella richiesta dovrà essere precisato se tali immagini necessitano a scopo di studio oppure siano destinate alla pubblicazione. In caso di pubblicazione le immagini potrebbero essere soggette al pagamento dei diritti di riproduzione secondo quanto stabilito dalla Deliberazione di G.C. n. 3175/2002.
Alcune opere potrebbero essere inoltre tutelate dal diritto d'autore (legge 22 aprile 1941, n. 633 e integrazioni). L'utilizzo di immagini riproducenti opere di artisti viventi o morti da meno di 70 anni, quindi non ancora di Pubblico Dominio, esige l'autorizzazione dell'avente diritto o della SIAE, sezione OLAF, se quest'ultima lo rappresenta.
Ideazione concept Graficheincomune:
Benedetta Gallizia di Vergano, Michele Stolfa
 - 
Realizzazione informatica:
TAI S.a.s. di Marino Delfino e Paolo Ongaro