Lista
Lista
Lista
Lista
  • Bacheca dei siti suggeriti:
  • [Treccani]
  • [Wikipedia]
  • [GabinettoDisegniEStampeUffizi]
  • [BritishMuseum]
  • [Louvre]
  • [Prado]
  • [MetropolitanMuseum]
  • [VictoriaAlbertMuseum]
  • [Albertina]
  • [BibliotecaMediceaLaurenziana]
  • [BibliotecaApostolicaVaticana]
  • [InternetCulturale]
  • [KIT]
  • [SBNRL]
  • [SBNIT]
  • [Azalai]
  • [Incunabula]
  • [Edit16]
  • [Catalogo Italiano dei Periodici]
  • [ManusOnLine]
  • [Calcografica]
  • [ACRI]
  • [Gallica]
  • [Iconclass]
  • [Emporium]
  • [LombardiaBeniCulturali]
Risultati 1-1 su 1
SM 4,31
OggettodisegnoAutoreMartinelli, Domenico [Info autore]Titolo[Pianta del piano terreno dello scalone di palazzo Kaunitz-Liechtenstein a Vienna]Datazione1696 ca. (documentazione)Materia e tecnicacarta, penna e inchiostro, grafite, acquerelloMisuremm 431 x 550CommittenteLiechtenstein, Johann Adam Andreas principe
Notizie storico-criticheIl disegno, che non è citato nell'"Indice" del tomo nel quale era rilegato, rappresenta uno studio progettuale realizzato da Domenico Martinelli intorno al 1696 per lo scalone di palazzo Kaunitz-Liechtenstein a Vienna.
La progettazione di palazzo Kaunitz-Liechtenstein a Vienna, iniziata nel 1689 da Henrico Zuccalli - architetto di corte a Monaco di Baviera - su commissione del Conte Dominik Andreas Kaunitz, passò nel 1692 nelle mani di Domenico Martinelli.
Nel 1694 l'edificio ancora in fase di costruzione fu venduto dal conte Kaunitz al principe Johann Adam Andreas Liechtenstein, ma Martinelli continuò il suo lavoro per il nuovo proprietario, anche se alcuni elementi fondamentali della costruzione, quali portali e attrezzature interne, sono da attribuire ad artisti successivi.
Il palazzo, costruito su un terreno acquistato da Kaunitz in due tempi (1686 e 1689), è costituito in pianta da un blocco edilizio di tre ali che racchiudono una corte interna. La quarta ala rimasta inizialmente incompleta per mancanza di terreno, sarà realizzata gradualmente dal proprietario successivo.
Il lavoro di progettazione svolto da Zuccalli riguarda probabilmente l'impostazione generale dell'impianto, rilevabile da un disegno di G. Niemann del 1882 pubblicato da Hellmut Lorenz (Lorenz 1991, MZ KAT 66, fig. 237 p. 228). Zuccalli si occupa della disposizione del vestibolo, della scala e dei disimpegni e fornisce l'impianto generale della facciata, che riprendeva lo schema di palazzo Chigi-Odescalchi di Bernini, forse su richiesta del proprietario. Del suo progetto sono presenti all'interno della Collezione solo due disegni che mostrano le sezioni dell' edificio con le facciate interne del cortile (Milano, Collezione Sardini Martinelli invv. 9,56 e 9,57).
Lorenz afferma che quando Martinelli interviene nella progettazione, Zuccalli aveva già definito la parte interna più rappresentativa e in gran parte affrontato le costruzioni in muratura (tra il 1690-92); nel 1693 i due primi piani erano già stati completati e la costruzione era a livello del piano nobile fino all'imposta del mezzanino, in muratura rustica (Lorenz 1991, MZ KAT 66, pag. 228).
A causa dello stato già avanzato della costruzione Martinelli non varia sostanzialmente l'impianto di Zuccalli, ma interviene fondamentalmente nella definizione degli elementi architettonici, caratterizzando in maniera particolare l'edificio nel suo aspetto più rappresentativo: oltre ai dettagli della facciata, di cui all'interno della Collezione è presente un disegno esecutivo (Milano, Collezione Sardini Martinelli inv. 2,25), Martinelli sviluppa quelli dello scalone principale, raffigurato in questo disegno.
Tra i documenti che testimoniano il lavoro dell'architetto lucchese su questa parte del palazzo, il foglio del manoscritto di Lucca, in cui Martinelli il 1 Aprile 1696 scrive da L'Aia a Bitterpfeil che ha spedito insieme ai disegni per Austerlitz anche quello "per la Scala del S. Principe di Liectestain, tanto tempo aspettato" (Biblioteca Statale di Lucca, ms. 1856, f. 4r).
Il disegno riporta delle correzioni forse rispetto all'impianto ideato da Zuccalli: il muro pieno laterale di sostegno sembra rinforzato nello spessore e così le colonne che affiancano i pilastri nella parte centrale. Sono definite da Martinelli le dimensioni di rampe e pianerottoli, che presentano nicchie semicircolari nei muri adiacenti ed è indicata la misura delle alzate dei gradini. In corrispondenza del pianerottolo intermedio è ricavato in una nicchia un piccolo sedile in pietra tra due colonne. Il parapetto è alleggerito dalle colonnine di sezione quadrata della balaustra.
Lo sviluppo in alzato della scalone è raffigurato in un disegno esecutivo di Bitterpfeil tratto da uno dei manoscritti di Lucca (Biblioteca Statale di Lucca, ms. 1856, f. 221r) e pubblicato da Lorenz (Lorenz 1991, MZ KAT 66, pag. 233 fig. 245).

BibliografiaH. Lorenz, Domenico Martinelli und die österreichische Barockarchitektur, Wien 1991, pp. 232-235, 327 n. MZ 405, fig. 244 Scheda descrittiva completa in [SBN_Nazionale]
AcquisizioneLibreria Antiquaria Hoepli (acquisto, 1941)
CollocazioneComune di MilanoGabinetto dei Disegni
AvvertenzePer richiedere immagini digitali relative al patrimonio del Gabinetto dei Disegni del Castello Sforzesco è possibile inviare una richiesta a: c.gabinettodisegni@comune.milano.it richiedendo l'apposito modulo da compilare.
Nella richiesta dovrà essere precisato se tali immagini necessitano a scopo di studio oppure siano destinate alla pubblicazione. In caso di pubblicazione le immagini potrebbero essere soggette al pagamento dei diritti di riproduzione secondo quanto stabilito dalla Deliberazione di G.C. n. 3175/2002.
Alcune opere potrebbero essere inoltre tutelate dal diritto d'autore (legge 22 aprile 1941, n. 633 e integrazioni). L'utilizzo di immagini riproducenti opere di artisti viventi o morti da meno di 70 anni, quindi non ancora di Pubblico Dominio, esige l'autorizzazione dell'avente diritto o della SIAE, sezione OLAF, se quest'ultima lo rappresenta.
Ideazione concept Graficheincomune:
Benedetta Gallizia di Vergano, Michele Stolfa
 - 
Realizzazione informatica:
TAI S.a.s. di Marino Delfino e Paolo Ongaro