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SM 1,36
OggettodisegnoAmbito culturaleambito italianoTitolo[Veduta prospettica di chiesa dedicata a S. Stefano protomartire]Datazione1550 post - 1649 ante (analisi stilistica)Materia e tecnicacarta, grafite, penna e inchiostro, acquerelloMisuremm 408 x 272
Notizie storico-criticheNell'"Indice" del tomo nel quale era rilegato il disegno viene definito: "Chiesa di S. Stefano".
L'edificio raffigurato con una vista prospettica nel disegno in esame, è una chiesa (o un santuario) dedicata a S. Stefano protomartire, di cui però non è stato possibile trovare riscontro reale. Situata su un basamento a scarpa posto su un altura, la chiesa è raggiungibile attraverso una scalinata lineare inframmezzata da due ripiani che porta al terrazzamento antistante. La fronte è anticipata dalle due torri campanarie, di cui la sinistra con orologio, staccate dall'edificio e raccordate da due corpi bassi laterali. La composizione è tipica delle chiese tardo-rinascimentali, con la fronte tripartita a pianterreno da quattro grossi pilastri rivestiti da fasce in bugnato, con due finestre laterali contornate in pietra e chiuse da inferriate a 45 gradi, che riprendono le aperture dei due corpi bassi e delle torri campanarie e un ingresso centrale rialzato a tre gradini contornato in pietra e sovrastato da un frontone triangolare. Una balaustra continua a colonnine interrompe l'andamento verticale della facciata, che prosegue con i capitelli impostati in corrispondenza dei pilastri, la fascia con l'iscrizione dedicatoria del tempio al santo, una trabeazione con un grande frontone triangolare spezzato da una cartella gentilizia e una fascia terminale decorata ai lati da bassorilievi. Sopra quest'ultima sono impostate le due volute laterali a forma di chiocciola da cui spuntano due sculture a forma di ala, che raccordano il piano inferiore della facciata con la parte superiore, corrispondente alla sola navata centrale. Quest'ultima parte, delimitata da lesene lisce, riprende le proporzioni, il frontone triangolare e l'apertura centrale della zona inferiore corrispondente. Gli apparati decorativi riprendono una simbologia tipica del periodo tra XVI e XVII secolo, con le aquile (o pellicani?) sul frontone, al centro della cartella gentilizia e sui parapetti ai piedi della scalinata e i piccoli volatili posti tra le volute dei capitelli al centro della facciata; la croce polilobata raggiata di S. Maurizio posta sulla sommità del frontone terminale, le due croci a otto punte con bandiera sui campanili e lo stemma gentilizio sovrastato da un cimiero, potrebbero richiamare l'ordine dei Templari o anche l'ordine dei cavalieri di Santo Stefano, fondato nel 1561 da Cosimo I de' Medici sul modello del più antico Ordine dei Cavalieri di Malta.
Non si esclude che la balaustra situata a metà della facciata della chiesa possa in realtà costituire il terminale di un corpo edilizio anteposto alla stessa.

BibliografiaV. Pracchi, La Raccolta Martinelli al Castello Sforzesco di Milano (prima parte), "Il disegno di architettura", n. 3, 1991, pp. 8, 10 n. 34, fig. Scheda descrittiva completa in [SBN_Nazionale]
AcquisizioneLibreria Antiquaria Hoepli (acquisto, 1941)
CollocazioneComune di MilanoGabinetto dei Disegni
AvvertenzePer richiedere immagini digitali relative al patrimonio del Gabinetto dei Disegni del Castello Sforzesco è possibile inviare una richiesta a: c.gabinettodisegni@comune.milano.it richiedendo l'apposito modulo da compilare.
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Ideazione concept Graficheincomune:
Benedetta Gallizia di Vergano, Michele Stolfa
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Realizzazione informatica:
TAI S.a.s. di Marino Delfino e Paolo Ongaro