Lista
Lista
Lista
Lista
  • Bacheca dei siti suggeriti:
  • [Treccani]
  • [Wikipedia]
  • [GabinettoDisegniEStampeUffizi]
  • [BritishMuseum]
  • [Louvre]
  • [Prado]
  • [MetropolitanMuseum]
  • [VictoriaAlbertMuseum]
  • [Albertina]
  • [BibliotecaMediceaLaurenziana]
  • [BibliotecaApostolicaVaticana]
  • [InternetCulturale]
  • [KIT]
  • [SBNRL]
  • [SBNIT]
  • [Azalai]
  • [Incunabula]
  • [Edit16]
  • [Catalogo Italiano dei Periodici]
  • [ManusOnLine]
  • [Calcografica]
  • [ACRI]
  • [Gallica]
  • [Iconclass]
  • [Emporium]
  • [LombardiaBeniCulturali]
Risultati 1-1 su 1
Mode p. 11-2
OggettoillustrazioneTitoloCorriere delle DameModa d'Italia N.2Datazione1822 (datata/o)Materia e tecnicaacquaforteMisuremm 212 x 135 (foglio)
Notizie storico-criticheIl "Corriere delle Dame", periodico settimanale, viene fondato a Milano nel 1804 da Carolina Lattanzi, nata Arienti (1717-1818), moglie di Giuseppe Lattanzi, celeberrimo giornalista dell'epoca. Il clima della Milano di quegli anni è particolarmente fecondo per la nascita di una rivista dedicata alla moda: nei mesi che precedono il 26 maggio 1805, giorno dell'incoronazione di Napoleone Bonaparte a Re d'Italia in Duomo, la città è in fermento e si popola di sarti, parrucchieri, ricamatrici e mercanti di moda che propongono abiti alla moda di Parigi per le dame e i gentiluomini che attendono di essere presentati a Corte e che devono adeguarsi alle direttive francesi in fatto di abbigliamento da parata. Fin dal primo numero dell'ottobre 1804, il Corriere ha un suo carattere ben definito: se l'argomento principe è la moda, all'interno delle sue pagine non mancano rubriche di attualità, come il "Termometro politico" (soppresso intorno al 1834-1835), inserzioni a pagamento e un servizio di vendita per corrispondenza interrotto solo tra i 1814 e il 1816. Lo scopo della Lattanzi, che si definisce redattrice-proprietaria, è quello di stimolare, spronare gli artigiani milanesi operanti nel settore a creare una moda italiana, indipendente dai modelli parigini (da qui la nascita della serie di figurini "Moda di Milano") allo scopo di fare del Corriere il tramite tra il consumatore e il produttore. Da un sondaggio compiuto nel 1811 il Corriere contava già circa settecento abbonati. Nel 1818 con la morte della fondatrice, la direzione passa a Carolina Pozzolino, seconda moglie di Giuseppe Lattanzi e l'anno successivo la rivista viene acquistata da Rocco Lampugnano che ne affida la direzione a Angiolo Lambertini. Il nuovo direttore continuerà sulla falsa riga impostata dalla Lattanzi, mantenendo nella rubrica politica un linea filogovernativa, senza però schierarsi apertamente e muovendosi sempre su campi neutrali. Sarà così fino al 1834 quando i successori, Felice Romani prima e Antonio Piazza dal 1835 punteranno tutto sull'informazione di moda, trasformando il Corriere nella rivista più qualificata del settore. Sarà solo nel 1848, con la direzione di Alessandro Lampugnani, che torneranno ad avere un loro spazio le rubriche politico-culturali e il giornale si porrà anche lo scopo di educare la donna a una cura di sè consapevole, dall'igiene, all'abbigliamento alle cura di bellezza. Il "Corriere della Dame" termina la pubblicazione nel 1874.
Immagini correlate(La digitalizzazione potrebbe essere parziale o riferirsi solo all'oggetto grafico)
CollocazioneComune di MilanoRaccolta delle Stampe "Achille Bertarelli"
AvvertenzePer richiedere immagini digitali relative al patrimonio della Raccolta delle Stampe "Achille Bertarelli" è possibile inviare una richiesta a: c.craaibertarelli@comune.milano.it richiedendo l'apposito modulo da compilare.
Nella richiesta dovrà essere precisato se tali immagini necessitano a scopo di studio oppure siano destinate alla pubblicazione. In caso di pubblicazione le immagini potrebbero essere soggette al pagamento dei diritti di riproduzione secondo quanto stabilito dalla Deliberazione di G.C. n. 3175/2002.
Alcune opere potrebbero essere inoltre tutelate dal diritto d'autore (legge 22 aprile 1941, n. 633 e integrazioni). L'utilizzo di immagini riproducenti opere di artisti viventi o morti da meno di 70 anni, quindi non ancora di Pubblico Dominio, esige l'autorizzazione dell'avente diritto o della SIAE, sezione OLAF, se quest'ultima lo rappresenta.
Ideazione concept Graficheincomune:
Benedetta Gallizia di Vergano, Michele Stolfa
 - 
Realizzazione informatica:
TAI S.a.s. di Marino Delfino e Paolo Ongaro