Lista
Lista
Lista
Lista
  • Bacheca dei siti suggeriti:
  • [Treccani]
  • [Wikipedia]
  • [GabinettoDisegniEStampeUffizi]
  • [BritishMuseum]
  • [Louvre]
  • [Prado]
  • [MetropolitanMuseum]
  • [VictoriaAlbertMuseum]
  • [Albertina]
  • [BibliotecaMediceaLaurenziana]
  • [BibliotecaApostolicaVaticana]
  • [InternetCulturale]
  • [KIT]
  • [SBNRL]
  • [SBNIT]
  • [Azalai]
  • [Incunabula]
  • [Edit16]
  • [Catalogo Italiano dei Periodici]
  • [ManusOnLine]
  • [Calcografica]
  • [ACRI]
  • [Gallica]
  • [Iconclass]
  • [Emporium]
  • [LombardiaBeniCulturali]
Risultati 1-1 su 1
Cartoline Sport Ippica.8
OggettocartolinaAutoreOiletteTitoloIppodromo di San Siro MilanoSerieOiletteDatazione1907 (data timbro postale)Misuremm 88 x 138 (foglio)Editori/stampatoriL. Raimondi & Figlio (stampatore), MilanoRaphael Tuck & Sons (editore)
Notizie storico-criticheLa Raphael Tuck & Sons venne fondata nel 1866 da Raphael Tuck (1821-1900) e da sua moglie, con sede in Union Street (oggi Brushfield Street) a Bishopsgate, Londra. La compagnia vendeva cornici, arredi, biglietti d'auguri e, dal 1899, cartoline postali che divennero presto la parte più redditizia del business. Nel 1870 i figli della coppia, Herman, Adolph e Gustave, entrarono nella gestione dell'azienda di famiglia, trasferita a City Road. Dieci anni dopo la Raphael Tuck & Sons è in Coleman Street e poi nel 1889 a Raphael House tra Tenter e White Streets a Moorfields. In questi anni la ditta stampa cartoline di due formati standard e nel 1903 inaugura la serie "Oilette" - di cui l'esemplare della Raccolta Bertarelli fa parte. La serie era composta da set di sei cartoline ciascuno. Nel 1905 inizia la serie “Oilette Wide Wide World”. Nel 1940 Raphael House viene distrutta dai bombardamenti tedeschi e molti degli originali delle cartoline vanno perduti. Nel 1959 la compagnia si fonde con altre due ditte concorrenti per diventare la British Printing Corporation poi British Printing & Communications Corporation nel 1982 e Maxwell Communications Corporation cinque anni dopo.
Ogni cartolina prodotta dalla Tuck & Sons ha lo stemma reale del Regno Unito solitamente stampato nello spazio destinato al francobollo e il marchio della ditta, consistente in un cavalletto, una tavolozza e dei pennelli accanto al monogramma "R.T.&S"
Nel 1930 la serie "Oilette" viene così descritta a scopo pubblicitario "veri e propri dipinti ad olio in miniatura; sei disegni in pacchetto, tutti diversi [...] Questa serie straordinaria, prodotta con i migliori metodi di colore moderni, direttamente dai dipinti originali, continua senza dubbio la varietà più popolare e apprezzata delle molteplici varietà di cartoline che siano mai state immesse sul mercato. I rivenditori di tutto il mondo possono tranquillamente consigliare di immagazzinare praticamente ogni linea prodotta nella nostra serie di cartoline "Oilette" [...] sono le cartoline più vendibili al mondo".

Immagini correlate(La digitalizzazione potrebbe essere parziale o riferirsi solo all'oggetto grafico)
CollocazioneComune di MilanoRaccolta delle Stampe "Achille Bertarelli"
AvvertenzePer richiedere immagini digitali relative al patrimonio della Raccolta delle Stampe "Achille Bertarelli" è possibile inviare una richiesta a: c.craaibertarelli@comune.milano.it richiedendo l'apposito modulo da compilare.
Nella richiesta dovrà essere precisato se tali immagini necessitano a scopo di studio oppure siano destinate alla pubblicazione. In caso di pubblicazione le immagini potrebbero essere soggette al pagamento dei diritti di riproduzione secondo quanto stabilito dalla Deliberazione di G.C. n. 3175/2002.
Alcune opere potrebbero essere inoltre tutelate dal diritto d'autore (legge 22 aprile 1941, n. 633 e integrazioni). L'utilizzo di immagini riproducenti opere di artisti viventi o morti da meno di 70 anni, quindi non ancora di Pubblico Dominio, esige l'autorizzazione dell'avente diritto o della SIAE, sezione OLAF, se quest'ultima lo rappresenta.
Ideazione concept Graficheincomune:
Benedetta Gallizia di Vergano, Michele Stolfa
 - 
Realizzazione informatica:
TAI S.a.s. di Marino Delfino e Paolo Ongaro