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Carte da giuoco prez. 7b
Oggettogioco su cartaAmbito culturaleambito milaneseTitolo[Carte da gioco]Datazione1450 ca. - 1550 ca. (bibliografia)Materia e tecnicaxilografia, coloritura a mano
Note sull'immagineSaturno.
Questa carta, dorso della figura di un Re di Bastoni, manca della parte inferiore (mm 52 x 58).
(Si veda Carte da giuoco prez. 7a).
Contenuta in Vol. F 145.

Notizie storico-criticheDiffuso anche presso il popolo, il gioco delle carte era uno dei passatempi preferiti presso la corte sforzesca di Ludovico il Moro (1452-1508). Dame e cavalieri trascorrevano il loro tempo tra battute di caccia, giochi di scacchi e carte, in una delle più sfarzose corti europee dell’epoca.
Nel 1906, durante i lavori di restauro del Castello Sforzesco, diretti dall’architetto Luca Beltrami, vennero alla luce alcuni frammenti di carte da gioco, facenti parte di mazzi databili tra la fine del XV secolo e la metà circa del XVI secolo. Pregevoli esempi della produzione milanese di carte, questi frammenti costituiscono una importante testimonianza del gusto e del costume del tempo. Realizzati con la tecnica della xilografia, cioè stampati da piccole matrici lignee appositamente intagliate, sono un esempio della ricca produzione milanese che, con quella veneziana, era tra le più fiorenti nell'Italia Settentrionale. Alcune di queste carte presentano interessanti raffigurazioni mitologiche, che permettono di individuare i diversi mazzi per analogia di soggetto raffigurato. Probabilmente dovuti a più artisti xilografi, come si può dedurre dalle differenze stilistiche dei singoli esemplari, questi frammenti offrono un ricco repertorio figurativo. È soprattutto la serie dedicata alle divinità, il cui nome è scritto entro cartiglio nastriforme terminante in volute, a presentare le maggiori differenze nello stile esecutivo, da modi più popolari e grossolani, per esempio per "Marte e Veritas", dovuti allo xilografo che si firma con il monogramma “A.D.M.” (forse un Andrea di Mantova), a un linguaggio più raffinato per le figure di Proserpina, Giove, Venere, Ercole, Mercurio e Saturno. Interessante notare che una delle carte, quella raffigurante il "Due di denari", presenta la data 1499 e l’indicazione di un certo "Paulinus [de] Casteleto", citato in numerosi documenti d’archivio quale “maestro nella pittura delle carte”.

BibliografiaLeonardo e l'incisione. Stampe derivate da Leonardo e Bramante dal XV al XIX secolo, catalogo mostra, a cura di C. Alberici, Milano 1984, pp. 178-188 nn. 268-292b Scheda descrittiva completa in [SBN_Nazionale]Luca Beltrami 1854-1933. Storia e architettura a Milano, catalogo mostra, a cura di S. Paoli, Cinisello Balsamo 2014, p. 183, 318 n. 189-190 Scheda descrittiva completa in [SBN_Nazionale]
Immagini correlate(La digitalizzazione potrebbe essere parziale o riferirsi solo all'oggetto grafico)
CollocazioneComune di MilanoRaccolta delle Stampe "Achille Bertarelli"
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