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Art. m. 49-75
OggettostampaAutoriAlberti, Cherubino (incisore) [Info autore]derivazione da Sanzio, Raffaello (disegno) [Info autore]derivazione da bottega di Sanzio, Raffaello [Info autore]TitoloStorie di Amore e PsicheCupido e le Tre Grazie
Venere con Cerere e Giunone
Datazione1582 (datata/o)Materia e tecnicabulino
Note sull'immagineReca iscritto: "RAPHAEL VRBINAS PINXIT IN HORTIS FARNESIORVM TRANSTIBERINIS
CHERVBINVS ALBERTVS DOMO BVRGO S SEPVLCHN AE REPRÆSENTAVIT
ET ALEXANDRO FARNESIO CARD. HONESTARVM ARTIVM PATRONO DEDIT DCAVIT
ROMÆ MDLXXXII"

Notizie storico-criticheL'incisione deriva dalla decorazione della Loggia di Amore e Psiche dipinta da Raffaello e dalla sua bottega nella Villa Farnesina a Roma tra il 1517 e il 1518.
La rinascimentale villa Farnesina a Trastevere in Roma è stata commissionata ai primi del Cinquecento dal banchiere di origine senese Agostino Chigi all'architetto Baldassarre Perruzzi (1481-1536) e affrescata da Raffaello, Sebastiano del Piombo, Giovanni da Udine, Giovanni Bazzi detto il Sodoma, Giulio Romano e Giovan Francesco Penni. La prima pietra della costruzione venne posta il 22 aprile 1506, data presunta della fondazione di Roma. Dotata di logge, mezzanini e scale interne, la Farnesina si sviluppa su sei livelli fuori terra, ma rispetto al progetto originale molti sono stati gli interventi successivi, alcuni voluti proprio dallo stesso Agostino Chigi già nel 1518, come l'ampliamento verso ovest del salone al primo piano, oggi noto come Sala delle Prospettive. Oltre che del progetto, Perruzzi realizzò anche una parte delle decorazioni pittoriche e, dal 1511, venne affiancato anche da Sebastiano del Piombo e Raffaello. Dopo il compimento della loggia detta della Galatea, i lavori alla Farnesina si interruppero fino al 1517 quando Raffaello venne incaricato di decorare la cosiddetta loggia di Amore e Psiche, forse proprio in occasione del matrimonio di Agostino Chigi con Francesca Ordeaschi. Raffaello non immaginò una serie di scene isolate, bensì narrò la storia di Amore Psiche, un tema indubbiamente legato alle imminenti nozze, trasformando la volta della loggia in un pergolato dando l'impressione che la vegetazione si fosse prolungata all'interno dell'ambinete. La narrazione culmina con le due scene più importanti dipinte a trompe l'œil di arazzi: Le nozze di Amore e Psiche e il Convito degli Dei. Gli studiosi sono però concordi nell'affermare che se l'impianto generale dell'affresco, così come l'ideazione e i disegni delle singole scene sono sicuramenti opera di Raffaello, all'esecuzione materiale delle pitture hanno colaborato molti artefici della sua bottega come i già citati Giulio Romano, Giovan Francesco Penni e Giovanni da Udine. In particolare, riguardo all'incisione della Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli, sia la scena a sinistra con Cupido e le Tre Grazie, sia quella di sinistra con Venere in compagnia di Cerere e Giunone si devono alla mano di Giulio Romano.

BibliografiaRaffaello. L'invenzione del "divino pittore", catalogo mostra, a cura di R. D'Adda, Milano 2020, p. 96 n. 26 Scheda descrittiva completa in [SBN_Nazionale]
Immagini correlate(La digitalizzazione potrebbe essere parziale o riferirsi solo all'oggetto grafico)
CollocazioneComune di MilanoRaccolta delle Stampe "Achille Bertarelli"
AvvertenzePer richiedere immagini digitali relative al patrimonio della Raccolta delle Stampe "Achille Bertarelli" è possibile inviare una richiesta a: c.craaibertarelli@comune.milano.it richiedendo l'apposito modulo da compilare.
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Ideazione concept Graficheincomune:
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TAI S.a.s. di Marino Delfino e Paolo Ongaro