La biblioteca virtuale della grafica e dell'illustrazione libraria del Comune di Milano in un "clic"
Escludi
Autore dell'oggetto grafico
Lista
Titolo immagine
Titolo esatto
Parole nel titolo
Tecnica
Lista
Editore
Lista
Tipologia dell'oggetto grafico
Lista
Datazione dell'oggetto grafico
da
a
Datazione esatta
Bacheca dei siti suggeriti:
Risultati
1-1
su
1
Art. m. 30-63
Oggetto
stampa
Autori
Raimondi, Marcantonio
(incisore)
[Info autore]
derivazione da
Sanzio, Raffaello
(disegno)
[Info autore]
Titolo
[Scena del martirio di santa Felicita o santa Cecilia]
Datazione
sec. XVI primo quarto
Materia e tecnica
bulino
Note sull'immagine
Esemplare di stato unico [?]
Notizie storico-critiche
Il soggetto di questa incisione, derivata da un disegno di Raffaello, è comunemente riconosciuto come il martirio di Santa Felicita, torturata e uccisa per la sua fede cristiana durante le persecuzioni insieme ai suoi sette figli (Bartsch, op.cit., Leipzig 1870). In realtà sembra che nei secoli siano stati confusi e alla fine riuniti i culti per due figure femminili che hanno subito una simile sorte: Felicita, matrona romana, vedova e madre di un solo figlio chiamato Sil(v)anus/ Silanus/ Solanus e Hannah/Solomonis, madre dei sette Maccabei, martirizzati da Antioco Epìfane ad Antiochia intorno al 161 a.C. (1° agosto).
La storia del martirio della Santa è quindi ancora oggi poco chiara, così come la data del suo martirio che oscilla tra il 146 d.C. e il 164 d.C. Stando a quanto racconta la Passio più antica, che risale al IV-V secolo, santa Felicita fu denunciata all'imperatore come cristiana dai pontefici gentili. Il suo comportamente, considerato pericoloso e oltraggioso nei confronti dell'imperatore, la portò davanto al prefetto Publio che la interrogò prima da sola o poi con i suoi sette giovani figli. Nessuno cedette alle pressioni e il prefetto li condannò a morte incaricando cinque giudici di eseguire la sentenza. I figli furono uccisi davanti alla madre con diverse torture, tra le quali la decapitazione. Anche la madre dei sette Maccabei assistette al martirio dei figli, da qui, probabilmente la confusione.
Nell'incisione di Marcantonio Raimondi sarebbe così raffigurata la santa entro una caldaia, attizzata da alcuni carnefici, mentre dal cielo scende un angelo che le porta la corona del martirio. Nel frattempo alcuni soldati le mostrano le teste mozzate di due dei suoi sette figli. Publio, prefetto di Roma, assite alla scena seduto sotto il portico e attorniato da senatori e soldati. Sul fondo della rappresentazione è collocata la statua di Giove.
A questo proposito va, però, ricordato come la scena incisa dal Raimondi sia stata riprodotta su un piatto in maiolica di Urbino, dipinto da Nicola Pellipario nella bottega del figlio Guido. Sul retro del piatto l'artista scrisse "Jhistoria di Sancta Cecilia la quale è Fata in botega De Guido da castello durante Jn Urbino 1528" (G. Biscontini Ugolini, op. cit. p. 163 passim). Si tratterebbe, quindi del martirio di Santa Cecilia e non di Santa Felicita. L'equivoco, se di equivoco si tratta, nasce già in epoca rinascimentale quando Vasari, nelle sue Vite, confonde involontariamente i nomi delle due sante: nella vita di Raffaello scrive che il pittore fece incidere al Raimondi "una santa Cecilia quando bolle nell'olio", mentre in quella di Marcantonio Raiomondi riferisce di una "carta dove si vede morire Santa Felicita bollendo nell'olio e figlioli esser decapitati" (G. Biscontini Ugolini, op. cit., nota 8, p. 178). Si tratta indubbiamente dello stessa opera, ma data l'affinità del martirio tra le due sante, Vasari ne ha probabilmente confuso i nomi. Santa Cecilia infatti, venne torturata in quanto cristiana, dopo che anche il marito Valeriano e il cognato, da lei convertiti, avevano subito la stessa sorte per decapitazione.
Bibliografia
A. v. Bartsch,
Peintres ou dessinateurs italiens. Maitres du dix-septième siècles (troisième partie)
, v. 21, Leipzig 1870, p. 104 n. 117
G. Biscontini Ugolini,
Nicolò Pellipario al Castello Sforzesco e una nuova attribuzione
, "Rassegna di Studi e di Notizie", vol. II, a. I, Milano 1974, p. 163, p. 165 fig. 2
→
Scheda descrittiva completa in
[SBN_Nazionale]
K. Oberhuber,
The Works of Marcantonio Raimondi and of his School
, v. XXVI, New York 1978, p. 153 n. 117
Raffaello. L'invenzione del "divino pittore"
, catalogo mostra, a cura di R. D'Adda, Milano 2020, p. 56 n. 5
→
Scheda descrittiva completa in
[SBN_Nazionale]
Immagini correlate
(La digitalizzazione potrebbe essere parziale o riferirsi solo all'oggetto grafico)
Art. m. 30-63
Art. m. 30-64
Collocazione
Comune di Milano
Raccolta delle Stampe "Achille Bertarelli"
Avvertenze
Per richiedere immagini digitali relative al patrimonio della Raccolta delle Stampe "Achille Bertarelli" è possibile inviare una richiesta a:
c.craaibertarelli@comune.milano.it
richiedendo l'apposito modulo da compilare.
Nella richiesta dovrà essere precisato se tali immagini necessitano a scopo di studio oppure siano destinate alla pubblicazione. In caso di pubblicazione le immagini potrebbero essere soggette al pagamento dei diritti di riproduzione secondo quanto stabilito dalla Deliberazione di G.C. n. 3175/2002.
Alcune opere potrebbero essere inoltre tutelate dal diritto d'autore (legge 22 aprile 1941, n. 633 e integrazioni). L'utilizzo di immagini riproducenti opere di artisti viventi o morti da meno di 70 anni, quindi non ancora di Pubblico Dominio, esige l'autorizzazione dell'avente diritto o della SIAE, sezione OLAF, se quest'ultima lo rappresenta.
Istituti del Comune di Milano che partecipano al
progetto
Graficheincomune
Raccolta delle Stampe "Achille Bertarelli"
[LombardiaBeniCulturali - SIRBeC]
[SBN Polo Regionale Lombardia]
Gabinetto dei Disegni
[LombardiaBeniCulturali - SIRBeC]
Archivio Storico Civico e Biblioteca Trivulziana
[ManusOnLine]
[C.E.R.L. Incunabula]
Biblioteca d'Arte
[SBN Polo Regionale Lombardia]
CASVA
[LombardiaBeniCulturali - Archivi storici]
Civiche Raccolte Storiche
[LombardiaBeniCulturali - SIRBeC]
in collaborazione con
Biblioteca Sormani
[DigitaMi]
[ManusOnLine]
Ideazione concept Graficheincomune:
Benedetta Gallizia di Vergano, Michele Stolfa
-
Realizzazione informatica:
TAI S.a.s. di Marino Delfino e Paolo Ongaro