Graficheincomune - [Il martirito di santa Barbara]

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Art. g. 3-33

OggettostampaAutoreBocksbarth, Johann (incisore) [Info autore]Titolo[Il martirito di santa Barbara]Datazionesec. XVII fine - sec. XVIII inizio (attività incisore)Materia e tecnicaacquaforte, bulinoMisuremm 670 x 433 (foglio)Editore/stampatoreWolff, Jeremias (stampatore), Augsburg
Notizie storico-criticheNon si hanno notizie specifiche sull'autore di questa tavola (secc. XVII/XVIII) che i repertori riportano più frequentemente con il nome di "Johann Bocksbarth" (cfr. Le Blanc 1854-1889, v. I p. 394; Zani 1748-1821, v. IV p. 111; Nagler 1835-1852, v. II p. 16) invece di "Johann Boxbarth" come indicato sulla stampa (cfr. Benezit 1948-1954, v. II p. 88). Artista nato ad Augusta (in tedesco Augsburg) come lo stampatore di questo esemplare, Jeremia Wolff (1663-1724 (?)).
La scena raffigurata è quella dell'esecuzione di santa Barbara a opera del padre pagano Dioscoro, dopo essersi convertita al Cristianesimo.
La rappresentazione è divisa verticalmente in due sezioni e raffigura il momento dell'esecuzione della Santa. La parte superiore è occupata dagli angeli musicanti e dalla consegna, da parte di Cristo all'angelo, della corona e della palma del martirio. Nella parte inferiore coesistono più episodi: la tortura con il fuoco sul rogo, il tradimento del pastore che aveva rivelato a Dioscuro il nascondiglio della figlia e trasformato da quest'ultima in pietra; l'esecuzione con la spada da parte del padre. In secondo piano si riconosce la torre dove era stata richiusa Barbara e dove ebbe luogo la sua conversione. In luogo delle tre finestre, simbolo di Trinità, sono rappresentate tre nicchie con statue all'antica.
L'opera proviene dalla raccolta di Osvaldo Lissoni, acquistata dalla Civica Raccolta d'Arte A. Bertarelli nel 1933, come indicato dal Registro di Carico (R.C. 1145) che riporta genericamente "n° 230 stampe con immagini sacre di tipo popolare".
AcquisizioneLissoni, Osvaldo (acquisto, 1933)

CollocazioneComune di MilanoRaccolta delle Stampe "Achille Bertarelli"
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