Graficheincomune - Museo Castello Sforzesco Sala degli Scarlioni - Barbiano di Belgiojoso, Lodovico;Peressutti, Enrico;Rogers, Ernesto Nathan;BBPR, Studio Architetti

Escludi

Autore dell'oggetto grafico Lista

Titolo immagine

Tecnica Lista

Editore Lista

Tipologia dell'oggetto grafico Lista

Datazione dell'oggetto grafico

da a

Datazione esatta

Bacheca dei siti suggeriti:

Risultati 1-1 su 1

Albo K 33, allegato 5

Oggettocopia eliograficaAutoriBarbiano di Belgiojoso, Lodovico (progettista) [Info autore]Peressutti, Enrico (progettista) [Info autore]Rogers, Ernesto Nathan (progettista) [Info autore]BBPR, Studio Architetti (progettista) [Info autore]TitoloMuseo Castello Sforzesco
Sala degli ScarlioniDatazione1948 (datata/o)Materia e tecnicaeliocopiaMisurecm 58,3 x 65,2
Note sull'immagineLa sala degli scarlioni ha ospitato dal 1956 al 2015 la Pietà Rondanini di Michelangelo. La scultura venne acquistata dal Comune di Milano, anche grazie a una sottoscrizione popolare, nel 1952 ed esposta temporaneamente nella Cappella Ducale del Castello Sforzesco. In questi anni lo studio BBPR, acronimo di Banfi, Belgiojoso, Peressutti, Rogers, sta lavorando al nuovo allestimento dei Musei del Castello e si trova a dover modificare la sala dedicata alla scultura lombarda del Rinascimento, detta degli Scarlioni, in tutta fretta. La Pietà viene così isolata all'interno di una nicchia in pietra serena che, insieme a una contronicchia a cinque lati rivestita in legno d'ulivo (la parte illustrata in questo schizzo), isola la statua, suscitando l'impressione di un raccoglimento quasi religioso. Negli anni l'equilibrio spaziale dell'ambiente viene alterato dall'arrivo di nuove opere e la sala, con i suoi disvelli, risulta di difficile fruibilità. Nel 1999 si comincia a parlare di una nuova sistemazione per l'opera michelangiolesca: un dibattito che porterà nel 2012 all'identificazione dei locali dell'ex ospedale spagnolo, un ambiente cinquecentesco rimasto nei secoli inalterato, come nuova sede museale della Pietà, aperta al pubblico dal 2 maggio 2015. Per una disanima sull'argomento si veda Salsi, "Michelangelo....cit.", Milano 2015.
Notizie storico-criticheContenuta in L. Barbiano di Belgiojoso, E. Peressutti, E. N. Rogers, "Progetto di ripristino del castello Sforzesco di Milano a sede dei Musei d'Arte Municipali", Milano, 1948-1949 ca.
Lo Studio Architetti BBPR, legato ai temi del razionalismo italiano, fu fondato a Milano nel 1932 dagli architetti Gian Luigi Banfi, Lodovico Barbiano di Belgiojoso, Enrico Peressutti, Ernesto Nathan Rogers.
In allegato lo storico allestimento realizzato per la Pietà Rondanini.[Allegato]
Documentazione correlataIl complesso del Castello Sforzesco [LombardiaBeniCulturali]Ultimi giorni romani della Pietà Rondanini, 1952 [Archivio Storico Istituto Luce]La Pietà Rondanini spiegata da Henry Moore [Youtube]Il Museo della Pietà Rondanini [Audio RAI TV]Nuova sede per la Pietà Rondanini, il testamento di Michelangelo [Youtube]Pietà Rondanini, le varie fasi dello spostamento [Youtube]Pietà Rondanini, la statua nella gabbia [Youtube]Petà Rondanini, fotografie e stesura sostanza protettiva [Youtube]
BibliografiaMichelangelo. La pietà Rondanini nell'ospedale spagnolo del Castello Sforzesco, a cura di C. Salsi, Milano 2015 → Scheda descrittiva completa in [SBN_Nazionale]
Immagini correlate(La digitalizzazione potrebbe essere parziale o riferirsi solo all'oggetto grafico)

CollocazioneComune di MilanoRaccolta delle Stampe "Achille Bertarelli"
AvvertenzePer richiedere immagini digitali relative al patrimonio della Raccolta delle Stampe "Achille Bertarelli" è possibile inviare una richiesta a: c.craaibertarelli@comune.milano.it richiedendo l'apposito modulo da compilare.
Nella richiesta dovrà essere precisato se tali immagini necessitano a scopo di studio oppure siano destinate alla pubblicazione. In caso di pubblicazione le immagini potrebbero essere soggette al pagamento dei diritti di riproduzione secondo quanto stabilito dalla Deliberazione di G.C. n. 3175/2002.
Alcune opere potrebbero essere inoltre tutelate dal diritto d'autore (legge 22 aprile 1941, n. 633 e integrazioni). L'utilizzo di immagini riproducenti opere di artisti viventi o morti da meno di 70 anni, quindi non ancora di Pubblico Dominio, esige l'autorizzazione dell'avente diritto o della SIAE, sezione OLAF, se quest'ultima lo rappresenta.