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Agg. 498
OggettodisegnoAutoreBroggi, Giovanni [Info autore]Titolo[Quello che prende gli schiaffi di Andreiew (bozzetto scenografico)]Datazione1930 (datata/o)Materia e tecnicacartone, matita, temperaMisuremm 470 x 643
Notizie storico-criticheIspirandosi all'opera pirandelliana "Sei personaggi in cerca d'autore", il 12 novembre 1932 nelle proprie sale di via Brera la Galleria del Milione inaugurava una mostra di scenografia moderna con bozzetti, plastici e maschere teatrali di un gruppo di giovani scenografi: "Nove giovani scenografi milanesi in cerca di un palcoscenico italiano".
In quell'occasione esposero Gilberto Bassoli, Giovanni Broggi, Franco Cagnoli, Isasia Colombo, Mario Cristini, Enrico Kaneclin, Bruno Montonati, Vinicio Paladini e Umberto Zimelli, tutti artisti milanesi di nascita o di adozione e legati a tendenze astratte e razionaliste. Presentati sul Bollettino n. 2 della galleria da Anton Giulio Bragaglia, questi artisti costituivano il "Gruppo giovani scenografi milanesi" e pubblicarono il proprio manifesto sul bollettino.
Nelle loro opere svilupparono una nuova innovazione scenica futurista, rinnovata da una componente artistica internazionale. Essi infatti, troppo giovani per aver potuto vivere l'esperienza marinettiana, erano indirizzati verso stimoli di respiro più internazionali come il cubismo, l'espressionismo o in architettura il razionalismo europeo del Bauhaus. Dall'analisi delle otto opere acquistate in quell'occasione dalle Civiche Raccolte milanesi e conservate presso il Gabinetto di Disegni del Castello Sforzesco (ivv. Agg. 476 - 489- 490 - 491 - 492 - 493 - 494- 498), emerge come le scenografie non seguano più le tendenze della pittura, ma tornino a ispirarsi all'architettura. Tuttavia è evidente che l'impaginazione scenica di alcuni dipinti del gruppo Novecento o della Metafisica sono stati punto di riferimento per un linguaggio formale poi sviluppato da questi artisti. "Carrà e Sironi diventano gl'involontari veicoli che permettono di prendere contatto con il razionalismo del Bauhaus o addirittura con l'espressionismo, ivi compreso quello scenografico che suggeriva le soluzioni più arditamente avanguardistiche del tempo in campo teatrale e cinematografico"(Monteverdi p. 22).
Queste opere nate per un palcoscenico mai trovato si caratterizzano per la presenza di volumi squadrati in cui vengono contrapposti fasci di luce che annullano i limiti immaginari del fondale. Moduli architettonici che si sovrappongono a spartiture spaziali o che cercano fughe prospettiche attraverso un rigore d'impostazione cubista, espressionista o astratta.

BibliografiaNove giovani scenografi milanesi in cerca di un palcoscenico italiano, in Bollettino Il Milione, Milano 1932G. Nicodemi, M. Bezzola, La Galleria d'Arte Moderna. 2: I dipinti, Milano 1939, p. 44 n. 2374 Scheda descrittiva completa in [SBN_Nazionale]M. Monteverdi, Avanguardia a teatro tra le due guerre: Avanguardia (di ieri) a Milano, catalogo mostra, a cura di M. Monteverdi, Milano 1974, p. 12, fig.Nuovi archivi del futurismo, a cura di E. Crispolti, Roma 2010, pp. 499-502
AcquisizioneGalleria del Milione (acquisto, 1932)
Collezione di provenienzaGalleria d'Arte Moderna di Milano
CollocazioneComune di MilanoGabinetto dei Disegni
AvvertenzePer richiedere immagini digitali relative al patrimonio del Gabinetto dei Disegni del Castello Sforzesco è possibile inviare una richiesta a: c.gabinettodisegni@comune.milano.it richiedendo l'apposito modulo da compilare.
Nella richiesta dovrà essere precisato se tali immagini necessitano a scopo di studio oppure siano destinate alla pubblicazione. In caso di pubblicazione le immagini potrebbero essere soggette al pagamento dei diritti di riproduzione secondo quanto stabilito dalla Deliberazione di G.C. n. 3175/2002.
Alcune opere potrebbero essere inoltre tutelate dal diritto d'autore (legge 22 aprile 1941, n. 633 e integrazioni). L'utilizzo di immagini riproducenti opere di artisti viventi o morti da meno di 70 anni, quindi non ancora di Pubblico Dominio, esige l'autorizzazione dell'avente diritto o della SIAE, sezione OLAF, se quest'ultima lo rappresenta.
Ideazione concept Graficheincomune:
Benedetta Gallizia di Vergano, Michele Stolfa
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Realizzazione informatica:
TAI S.a.s. di Marino Delfino e Paolo Ongaro