Nota 9

La Biennale di Venezia: XXVIII esposizione biennale internazionale d'arte, Venezia 1956, pp. 155-160. La mostra retrospettiva comprendeva 48 opere: tredici dipinti, trentatre incisioni (realizzate prevalentemente tra il 1908 e il 1911) e due litografie. Nella sua presentazione Orio Vergani così ricordava Anselmo Bucci: "[...] Spirito di artista fra i più intelligenti della sua generazione, Bucci fu più libero soprattutto nel «bianco e nero». [...] Pittore, scrittore, architetto - tutte le arti lo interessarono, e i viaggi, e le foltissime letture, e il ricordo costante dei classici - colui che doveva dare il nome al gruppo italiano del Novecento percorse molte strade, pagando sempre, duramente, di persona. Il suo contributo all'arte nostra fu sempre di alta passione, di ardita coscienza e molte sue parole furono chiare, e sempre aliene dal compromesso. Le nuove generazioni devono conoscerlo: gli anziani non possono dimenticarlo".