Bucci è uno dei primi artisti italiani a compiere quel "viaggio a Parigi" che poi diventò come un rito di iniziazione, ed è l'unico dei tre amici a restarvi fino al 1915, mentre Dudreville e Buggelli abbandonano presto la capitale francese, rispettivamente dopo uno e tre anni. Nella Parigi di inizio secolo Bucci ha il vantaggio di vivere accanto agli impressionisti sopravvissuti e agli artisti che venivano elaborando il linguaggio dell'avanguardia, frequenta gli italiani Gino Severini, Lorenzo Viani e Amedeo Modigliani con i quali condivide l'esperienza di una vita bohémienne, conosce Pablo Picasso, Raoul Dufy, Maurice Utrillo, Suzanne Valadon e lo scrittore Apollinaire, uno tra i primi ad apprezzare le sue puntesecche.